Almanacco 21 gennaio: Steve Dalkowski, “Fastest ever, drunk like a fish”

Wild Thing è mai esistito? Certamente si. E in molti più che in Mitch Williams dei Philadelphia Phillies lo identificano in Steve Dalkowski, il lanciatore di “palle veloci” così veloci che in uno spring training Ted Williams, dopo avere affrontato i suoi lanci, ebbe a dire di lui: “Fastest ever. I never want to face him again”. Ma Dalkowski aveva due problemi: uno sul campo, perché aveva un controllo minimissimo dei propri lanci, uno fuori dal campo perché il suo soprannome era “Drunk like a fish”.

Si dice che la sua palla, se misurata col radar, avrebbe anche toccato le 120 miglia. Ci provarono una sera dei dirigenti degliOrioles. Dalkowski aveva appena lanciato un complete game (!!!!!!!) e venne portato all’Aberdeen Proving Ground: sistemarono delle cellule per misurare oggetti in volo (siamo ad inizio anni ’60) nei pressi di un piatto di casa base  messo appositamente per terra assieme a una pedana, a distanza regolamentare; dopo una mezz’ora di tiri eseguiti in bluejeans, con un complete game nel braccio e senza un monte di lancio finalmente una palla più centrata potè essere misurata: 98,6 miglia!

Dalkowski aveva una tale potenza nel braccio che in una sfida dall’esterno centro a casa base lanciò la palla 15 metri oltre il muretto di back stop dietro al ricevitore…. A Wilson, in North Carolina  è ancora “conservato” il buco della staccionata in legno frutto di un suo lancio pazzo, sessanta piedi dietro al ricevitore.. A Stockton nella stagione 1960 lanciò 170 innings e realizzò 262 strikeouts, peccato avesse concesso anche 262 basi ball. Ad Aberdeen, lanciò un complete game da 283 lanci, ma  pochi giorni dopo al lancio numero 120 si giocava ancora il secondo inning…. Durante un incontrò concesse  21 basi ball, realizzò 18 strikeout e fu pure una no hit….

Ebbe anche un buon periodo e toccò i mound della Major League con gli Orioles. C’è un bel saggio breve su di lui scritto da  Ron Shelton , giocatore di minor  league che scrisse la sceneggiatura per Bull Duhram e forse Dalkowski gli ispirò la figura del lanciatore Luke “Nuke” Laloosh. Il saggio si conclude con queste parole: “ Dalko, the little guy with glasses, the guy who drank like a fish, was the hardest thrower of them all. It’s in the numbers, it’s in the stories. And in baseball, at least, that’s enough”.

Minor league pitcher Steve Dalkowski is pictured in Miami, March 1959. (AP Photo)