C’è un altro articolo della rivista Society for American Baseball Research che intendiamo sottoporre alla vostra attenzione (Leggi articolo)
Nel 2012, in occasione della festa dello sport di Oleggio, cittadina in provincia di Novara, l’Amministrazione locale ricordò come si deve la figura del concittadino Rinaldo “Rugger” Ardizoia, uno dei pionieri del baseball italiano negli States, per il quale fu confezionata un’interessante pubblicazione, intitolata “Rinaldo Rugger Ardizoia, un oleggese alla corte dei New York Yankees” che ne ripercorre le gesta.
La storia di Ardizoia, nato proprio a Oleggio il 20 novembre 1919, figlio di papà Carlo e mamma Annunziata Mossina, è avventurosa e si intreccia con quella di molti italiani emigrati in cerca di fortuna tra la prima e la seconda guerra mondiale.
La famiglia si stabilisce a San Francisco ed è in quel contesto che si sviluppa, dopo molte peripezie, la carriera di Rugger. Quindici anni di onorato servizio, dal 1937 al 1952, con lo spiacevole intermezzo della guerra nel corso della quale, tuttavia, il ragazzo venuto da Oleggio ebbe l’onore di vestire la maglia del settimo USAAF insieme al “mitico” Joe Di Maggio, una formazione che disputava delle partite di esibizione per risollevare il morale delle truppe e intrattenerle durante l’aspro conflitto bellico.
Gran parte del suo peregrinare nelle leghe professionistiche lo svolse tra triplo e doppio A in Pacific Coast League, American Association e Texas League con 4 stagioni a Hollywood, 2 a Seattle, Kansas City e Dallas, ma la soddisfazione più grande la ebbe nel 1946 quando, seppur per una sola partita in aprile e come rilievo, vestì la maglia dei titolatissimi New York Yankees, che quell’anno si imposero nel massimo campionato professionistico.
Come detto, nel 1952 la sua carriera terminò e da allora la vita di Rugger si dipanò nella normale routine del lavoro come magazziniere, autista e venditore. E’ datato 1970 l’anno del suo unico ritorno in Italia per vedere la casa dei suoi genitori, ma i suoi concittadini e il mondo del baseball hanno voluto rendergli onore.
Dalla sua amata California, l’ultranovantenne Rugger, diventato nel frattempo membro della Hall of Fame dell’Università di San Francisco, sentitamente ringrazia.