Oggi l’Almanacco ricorda che nel 1988 Orel Hershiser lancia 59 (cinquantanove, fiftynine ) scoreless innings CONSECUTIVI (Video) – che diventano 67 (sessantasette, sixtyseven) con i playoff! Ma i record registrati sono quelli maturati al termine della Regular Season, quindi 59 scoreless innings.
I due punti segnati dagli Expos furono gli ultimi subiti da Hershiser (Video Highlights) nella National League del 1988. Dal sesto inning sino alla fine della Regular Season , Hershiser lanciò 59 innings consecutivi senza subire punti superando – strada facendo – le imprese di altri quattro lanciatori Hall of Famers : Carl Hubbel ( 45 e 1/3) , Bob Gibson ( 47 innings), Walter Johnson (55 e 2/3) e Don Drysdale (58 e 2/3) che al momento dell’impresa di Hershiser era il commentatore televisivo della partita! Nelle ultime nove partenze del 1988 Hershiser realizza un record di sette vittorie e zero sconfitte con sette shutout. Realizzò anche un rilievo nella gara 4 di Palyoff dei Dodgers contro i Mets. Poi battè due volte gli Athletics nella World Series che vinse coi Dodgers e venne nominato MVP della World Series. Divenne il primo lanciatore a realizzare shutout sia nella League Championship Series che nella World Series. Henshiser lanciò 67 innings consecutivi senza subire punti!!!.
Orel Hershiser fu fortunato? Ad un tifoso che glielo attribuì rispose : “Oh yeah? Grab a bat , kid”. Davvero, prendi una mazza ragazzo). Il professor Stephen J. Gould di Harvard -paleontologo, matematico e serio studioso di baseball – rispose in merito che “Le imprese prolungate sono il frutto composto da capacità e fortuna. Grandi atleti hanno più probabilità di successo di atleti normali. Il baseball con la sua stagione lunga e livellatrice propone la più vera meritocrazia nello sport e c’è molto spazio perchè a parlar sia il talento. La quantità di talento rispetto alla fortuna è molto superiore: ma la fortuna è una parte della equazione” (George F. Will. Men at Work, pagina 84)
A proposito di grandi imprese distribuite sul lungo periodo, oggi l’almanacco ricorda che come oggi nel 1941 Ted Williams (Video) inizia il doubleheader (Video) contro i Philadelphia A’s con la media battuta di .401. Ted Williams è coraggioso ed orgoglioso, non segue il consiglio del proprio manager Joe Cronin di non giocare: così entra in campo col rischio di compromettere la propria media battuta. Ted non solo non la compromette ma la migliora e la porta a .406. E’ l’ultimo .400 in battuta nella storia del baseball.