Buongiorno a tutti, oggi l’almanacco del sito ricorda che nel 1970 Curt Flood rifiuta il rispetto della clausola contrattuale riguardante la “riserva” di trasferimento ed inizia un giudizio civile che al concludersi, anche altri nel frattempo si erano mossi, darà inizio all’era del giocatore “Free Agent”.
Quale era la situazione precedente? Giocatori e team sottoscrivevano un contratto standard per X numero di anni. La clausola di riserva era una semplice opzione: se nessuna variazione del contratto veniva raggiunta dalle parti per l’anno X+1, allora si sarebbe applicato ancora per una anno il vecchio contratto X. E se neanche entro lo spirare dell’anno X+1 si fosse raggiunta una intesa sulla variazione del contratto per l’anno X+2, allora si sarebbe applicato ancora il vecchio contratto X. Insomma: una opzione perpetua e il giocatore non aveva alcuna possibilità di svincolarsi unilateralmente – alla fine del primo periodo di X+1 anni – e mettersi sul mercato ! Venne valutato da un terzo arbitratore, Peter Seiz, che “un anno non significa per sempre” e Seiz propose anche un accordo alle proprietà dei team avvertendoli che , non avessero accettato, avrebbe assunto una decisione contraria ai loro interessi. I proprietari rifiutarono la proposta di Seiz e questi decise. In un colpo 600 giocatori si trovarono ad essere “free agents” ed ebbe inizio un percorso contrattuale che sino ad oggi continua. Un bel documentario sulla vicenda di Curt Flood (Video)